mercoledì 29 ottobre 2014

Maurizio Mussini. Bocce (raffa). Intervista col Campione.

Maurizio Mussini, Campione di bocce
Continuiamo la nostra “rubrica” l'intervista col Campione con Maurizio Mussini protagonista indiscusso del mondo delle bocce fin dal suo esordio. Di lui possiamo tranquillamente dire che è un fuoriclasse ed il suo fairplay, sui campi da gioco, e non solo, è il suo “marchio di fabbrica”.

Giocatore di spicco presente nella massima categoria A1 fin dall’introduzione dell’Alto Livello, con una piccola parentesi in categorie A, per scelta, dovuta a questioni etiche e morali.


Chi è Maurizio?
Maurizio Mussini è un ragazzo classe '61, commerciante modenese, che alle bocce deve molto, non solo per le tante soddisfazioni ottenute a livello sportivo ma anche nell'ambito professionale, facendo delle bocce la sua seconda professione. Originario di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, si trasferisce poi a Modena quando nel '88 sposa Sabrina. La sua fan prediletta, forse la più accanita, è indubbiamente la figlia che lo segue e supporta ogni volta che può.

Da dove nasce la passione per le bocce?
La passione nasce in un piccolo paesino emiliano, San Martino in Rio, alla giovane età di 10 anni. Nei primi anni settanta gli sport da praticare non erano poi così tanti, tutti giocavano a calcio e pure Maurizio era uno di quelli, finché un giorno decise di andare a vedere il padre e il fratello che giocavano a bocce e fu subito amore. Dopo due mesi era già pronto per la sua prima gara ufficiale e per la prima vera soddisfazione sportiva.

Oltre alle bocce quali altri sport ti appassionano?
Il tennis. Uno sport dove l'atleta è al centro dell'attenzione e tutto dipende da lui. Dove tutte le componenti hanno un ruolo importantissimo: la preparazione fisica e quella mentale, la concentrazione durante tutta la partita, l'approccio alla gara prima, durante e dopo, il saper gestire i momenti con lucidità in base alle situazioni di gioco. Un po' come le bocce insomma.
Il mio idolo è indubbiamente Re Federer. Un'icona sportiva dentro e fuori dal campo, un esempio da seguire per modi, comportamenti e serietà e nel quale, seppur nel mio piccolo, cerco di immedesimarmi.

Quanto questo sport ha influito nella tua vita e cosa può dare di più rispetto ad altre discipline, il gioco delle bocce?
Ho fatto delle bocce la mia vita. Pratico questo sport fin da quando ero adolescente e mi ha permesso di entrare in contatto con tantissime belle persone e di girare il mondo. Inoltre, ho pure la fortuna di lavorare nel mondo delle bocce e professionalmente ho avuto, ed ho, buone soddisfazioni
Posso dire che le bocce sono parte integrante di tutte le mie giornate.

Maurizio Mussini - Campione di bocce raffa


Il momento fin qui più bello della tua carriera?
In assoluto la vittoria del campionato mondiale di bocce nel 1987 in Argentina. Una soddisfazione e un'emozione vissuta a cuore aperto. Stupendo!
Ricordo come fosse ieri quel momento. Il pala-bocce di Buenos Aires gremito di gente, sette-ottomila persone, tutti a seguire la finalissima e soprattutto a tifare i beniamini di casa visto che eravamo in finale contro l'Argentina. Alla fine abbiamo vinto noi riempendo di gioia il cuore dei nostri supporter, circa 300, e prendendo gli applausi di tutta quella gente.

A chi devi maggiormente la tua esplosione a questi livelli?
Ho avuto la fortuna di conoscere tanti maestri che mi hanno trasmesso ed insegnato le cose giuste che tutt'ora cerco di mettere in pratica ogni volta che scendo in campo, ma sono sicuro che il merito più grande vada alla mia famiglia che mi ha sempre permesso di dedicarmi tantissimo alle bocce e supportato sempre.

C'è qualcosa che non ti piace del mondo delle bocce di oggi?

Si certo. L'ambiente è cambiato rispetto a quello di 20-30 anni fa. Nel tempo si è perso quello spirito benevolo che c'era in questo ambiente. Forse è solo una mia impressione ma spesso vedo atteggiamenti poco spontanei quasi di invidia nei confronti degli altri giocatori. Bisognerebbe ritornare al valore principe di ogni sport: il rispetto. Sia per le persone che per i giocatori.
Spero che si possa tornare il prima possibile sui binari giusti.

Cosa ti aspetti dalla stagione che verrà sia a livello individuale che di squadra?
Mi aspetto di potermi divertire ancora dando sempre il massimo ad ogni incontro. Vivo partita per partita senza alcun obbiettivo fisso ma solo con la passione di gareggiare ad alti livelli tutte le domeniche ed offrire ai tifosi che da sempre mi seguono un buon spettacolo e, perché no, qualche soddisfazione. Se il fisico me lo permetterà darò filo da torcere agli avversari ancora per qualche anno.

Quali sono i ricordi ai quali sei più affezionato?
Per mia fortuna ho molti bei ricordi sportivi nel mondo delle bocce ma le vittorie alle quali sono più affezionato sono indubbiamente quelle ottenute nelle due competizioni, di altissimo livello nazionale ed internazionale, che organizza la società bocciofila G.S. Rinascita. Società sportiva nella quale ho militato per parecchi anni e alla quale sono particolarmente legato.

Se non fossi diventato un giocatore di bocce professionista saresti diventato....
Probabilmente uno scarso tennista.

C'è qualcuno che ti è stato particolarmente d'aiuto nella tua carriera e che ti va di citare/ringraziare?
Di ringraziamenti ne dovrei fare molti e ne approfitto per farli a tutti quelli con i quali ho condiviso questo sport ma c'è una persona particolare che vorrei menzionare, Luca Ricci, mio attuale compagno di gioco nella specialità coppia, col quale solo due anni fa feci una scommessa che, visto i risultati fruttati sul campo, posso dire essere stata vincente.

Qual'è la boccia che preferisci e che sensazioni ti da quando giochi?
La boccia è un “attrezzo” molto soggettivo e personale. Ho un feeling particolare con una boccia tinta unita, color nebbia, semplicissima che riesce a trasmettermi sensazioni particolari, uniche.
A dire il vero mi trovo bene anche con le bocce Stratos, più colorate e di tonalità diverse mescolate tra loro, ma quella grigia è quella che preferisco.

Quanto è importante la preparazione atletica e mentale in questo sport?
Dovendo dare delle percentuali penso di non sbagliarmi se dico 70 per cento preparazione mentale e 30 per cento preparazione fisica. Certo, le gambe ci vogliono ed è indispensabile avere una buona preparazione fisica nelle lunghe giornate di gara che spesso prevedono anche degli spostamenti da un bocciodromo all'altro e ben 7 o più partite giornaliere, ma la concentrazione è indubbiamente più importante per giocarsi i punti più difficili.
La mente può sopperire in taluni casi al fisico, ma non viceversa.


Palmares
Società in cui ha militato
73-74-78 Camp. Italiano (esordienti a coppie) e poi Allievi individuale
83 Camp. Europeo Individuale, terna e aquadre
84 Camp. Europeo Individuale, terna e quadre
84 Coppa Intercontinentale (Chiasso, Svizzera)
85 Coppa Intercontinentale (Lima, Perù)
87 Campione del Mondo a Squadre (Argentina , Buenos Aires)
89 Camp. Mondo a Squadre a Milano
96 Camp. Europeo a squadre (Francia)
96 Mundialito (ex coppa Intercontinentale) (Brasile)
85-92-93-00 Camp Italiano di Società - Cat A
91 Coppa Italia per il Comitato di Modena
93 Coppa Italia per il Comitato di Bologna
00-01 Coppa Italia per il Comitato di Milano
72-81 Soc. Boc. Sammartinese di Reggio Emilia
82-91 G.S. Rinascita Modena
92-95 G.S. Lavinese Bologna
96-99 G.S. Rinascita Modena
00-01 M.P. Filtri Milano
02-12 G.S. Rinascita Modena
13-14 Brescia bocce Brescia




venerdì 17 ottobre 2014

Bocce (raffa). Tutti in Cina per i Campionati Mondiali femminili di bocce - raffa - 2014

Campionato del mondo femminile di bocce - raffaIl sipario del 4° Campionato Mondiale femminile di bocce – raffa – si sta per alzare. Sarà la Cina, a Zhejiang Kaia di Kaihua nella provincia cinese dello Zhejiang, ad ospitare la kermesse mondiale che inizierà domenica 19 ottobre con la cerimonia di apertura e si concluderà sabato 25 ottobre con la finale che assegnerà il titolo.

Alla corsa al podio partecipano 20 nazioni: Algeria, Argentina, Austria, Australia, Brasile, Cina Uno e Cina Due, Hong Kong, Taipei, Cile, Francia, Germania, Italia, Giappone, Mongolia, Russia, Slovacchia, Svizzera, Turchia, Stati Uniti ed Ungheria.

Favoritissimo il quartetto rosa italiano composto da Germana Cantarini, Elisa Luccarini, Maria Losorbo, Marina Braconi che assieme alle squadre di Cina, Brasile e Argentina sono considerate le teste di serie del mondiale. Le atlete più esperte e complete sono sicuramente Germana ed Elisa in grado di fa far tutto e bene. Molto preparate e ricche di entusiasmo anche Maria e Marina quest'ultima alla prima convocazione in azzurro.

A guidare la spedizione in terra cinese sarà il general manager Dante D’Alessandro che avrà al suo fianco il tecnico della raffa Rodolfo Rosi.

Le azzurre, regine incontrastate del mondiale con 3 medaglie d'oro in 3 edizioni, dovranno dimostrare ancora una volta il loro valore anche a fronte di una crescita tecnica e tattica della altre formazioni specialmente le cinesi che sembrano essere fortissime in tutte le specialità e avranno dalla loro l'arma n più del tifo di casa.

Il presidente della Federbocce italiana Rizzoli si è impegnato in prima persona perché questa prestigiosa competizione potesse svolgersi in Cina ed è sicuro che sarà un traguardo agonistico importante nel percorso internazionale del gioco delle bocce.

Non ci resta che aspettare il verdetto del campo e tifare Italia.
Forza ragazze!